Das klingt wie eine Spionagegeschichte aus der Feder von Ian Fleming, ist aber eine beunruhigende Realität, wie ein Bericht der in Madrid ansässigen Organisation Safeguard Defenders zeigt.
Unter den inoffiziellen chinesischen „Polizeistationen“, die in Italien mit der Überwachung der chinesischen Bevölkerung im Ausland beauftragt sind, soll sich eine in Bozen befinden. Aufgrund dieser Berichte hat der Landesrat der Fratelli d’Italia, Marco Galateo, eine dringliche Anfrage an Präsident Arno Kompatscher gestellt, in der er wissen wollte, ob die Verantwortlichen der Provinz von der Existenz dieser Struktur in Südtirol wissen, welchen Zwecken sie dient, ob gemeinsame Patrouillen mit der italienischen Polizei in Südtirol stattfinden oder stattgefunden haben und ob es Informationen darüber gibt, dass diese Stationen von Peking auch in Südtirol genutzt werden, um chinesische Bürger und Dissidenten im Ausland zu suchen und zu unterdrücken.
Ein weiteres Auskunftsersuchen wurde von Stadtrat Galateo eingereicht, um herauszufinden, wie viele chinesische Staatsbürger derzeit in Südtirol wohnen, wie viele Firmen im Namen chinesischer Staatsbürger es in der Provinz Bozen gibt, wie die demografische Entwicklung der chinesischen Staatsbürger in der Provinz Bozen in den letzten 15 Jahren war und wie viele Firmen im Namen chinesischer Staatsbürger in den letzten 15 Jahren geschlossen wurden.
„Es muss unbedingt geklärt werden, was diese Strukturen auf italienischem Staatsgebiet wirklich tun und welche Aufgaben sie haben, ob sie, wie die chinesische Version behauptet, die Bürger tatsächlich bei bürokratischen Verfahren wie der Erneuerung von Pässen oder Führerscheinen unterstützen, oder ob mehr dahinter steckt, wie von Safeguard Defenders behauptet. „Der Kommentar von Stadtrat Galateo.
Das Sekretariat von Stadtrat Marco Galateo
Gruppe des Provinzialrats Fratelli d’Italia
Polizia segreta cinese in Alto Adige, interrogazione urgente di Galateo(FdI) al Presidente Kompatscher
Sembra una spy-story uscita dalla penna di Ian Fleming; invece, è una preoccupante realtà svelata da un report di Safeguard Defenders, organizzazione basata a Madrid.
Tra le “stazioni di polizia” non ufficiali cinesi individuate in Italia, con compiti di monitorare la popolazione cinese all’estero, una avrebbe sede a Bolzano. Sulla base di queste notizie, il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia Marco Galateo ha presentato un’interrogazione urgente al Presidente Arno Kompatscher chiedendo di sapere se i vertici della Provincia fossero a conoscenza dell’esistenza di questa struttura in Alto Adige, quale scopi abbia la stessa, se risulti che siano in corso o vi siano stati pattugliamenti congiunti con le Forze dell’ordine italiane in Alto Adige e se si abbia notizia che anche sul territorio altoatesino tali stazioni siano usate da Pechino per svolgere attività di ricerca e repressione di cittadini e dissidenti cinesi all’estero.
Un’altra richiesta di informazioni è stata presentata dal consigliere Galateo per sapere quanti siano attualmente i cittadini cinesi residenti in Alto Adige, quante le imprese intestate a cittadini cinesi in provincia di Bolzano, quali le variazioni demografiche dei cittadini cinesi in provincia di Bolzano negli ultimi 15 anni e quante siano state le aziende intestate a cittadini cinesi chiuse entro l’anno di apertura negli ultimi 15 anni.
“È necessario fare la massima chiarezza su cosa facciano veramente queste strutture sul territorio italiano e quali compiti abbiano, se come sostiene la versione cinese siano effettivamente di supporto ai cittadini nelle procedure burocratiche, come il rinnovo di passaporto o patente di guida o se ci sia dell’altro come ipotizzato da Safeguard Defenders. “ – il commento del consigliere Galateo.
La segreteria del consigliere Marco Galateo
Gruppo consiliare provinciale Fratelli d’Italia