Trento, 26 febbraio 2024
Durante un giro lungo la costa dell’Area Marina Protetta del Plemmirio, in Sicilia, l’ambientalista Sebastian Colnaghi ha rinvenuto senza vita una giovane tartaruga marina della specie Caretta caretta. Il decesso dell’animale è stato causato dall’ingestione di un palamito, un attrezzo da pesca costituito da una lunga lenza alla quale vengono applicati dei fili di nylon che culminano con un amo.
Sebastian Colnaghi, che di recente è stato nominato da Legambiente ambasciatore del progetto “Tartalove” a difesa delle tartarughe marine, ha immediatamente avvertito la Guardia Costiera che ha assicurato il proprio intervento nella rimozione dell’esemplare dall’area.
„Ancora un animale vittima dell’inquinamento e dell’incuria dell’uomo – dichiara l’ambientalista, – questa giovane tartaruga è stata portata a riva dalla mareggiata e l’ispezione esterna ha rivelato la presenza di un pericoloso palamito che fuoriusciva dalla sua bocca”.
Le tartarughe marine, creature iconiche dei nostri mari, sono sempre più minacciate dall’ingestione accidentale di ami da pesca ma anche della plastica. Colnaghi ha sottolineato l’urgenza di agire per preservare questa specie dall’estinzione.
„Oltre 33 mila bottigliette di plastica – aggiunge Colnaghi – finiscono in mare ogni minuto. La plastica è una minaccia non solo per le tartarughe ma per l’intero ecosistema marino. È fondamentale agire per garantire che le generazioni future possano ammirare queste creature senza doverle piangere”.
Colnaghi cita uno studio condotto dalla University of Queensland il quale rivela che almeno il 52% delle tartarughe marine ha ingerito rifiuti. La plastica rappresenta una minaccia letale poiché le tartarughe non riescono a distinguere i sacchetti di plastica dalle meduse di cui si cibano principalmente e, una volta ingeriti, non c’è via di ritorno. Un solo sacchetto può condurre alla morte di una tartaruga. Per questa ragione la Caretta caretta è ora inclusa nella lista rossa delle specie in via di estinzione dell’IUCN, evidenziando l’urgenza di adottare misure concrete per proteggere queste affascinanti creature marine e preservare l’equilibrio fragile del nostro ecosistema marino.
Daniela Franzò
Trient, 26. Februar 2024
Bei einer Tour entlang der Küste des Meeresschutzgebiets Plemmirio in Sizilien fand der Umweltschützer Sebastian Colnaghi eine junge Meeresschildkröte der Art Caretta caretta leblos auf. Der Tod des Tieres wurde durch das Verschlucken eines Palamitos verursacht, einem Fischereigerät, das aus einer langen Leine besteht, an der Nylonfäden befestigt sind, die in einem Haken enden.
Sebastian Colnaghi, der kürzlich von Legambiente zum Botschafter des Projekts „Tartalove“ zum Schutz der Meeresschildkröten ernannt wurde, alarmierte sofort die Küstenwache, die eingriff und das Tier aus dem Gebiet entfernte.
„Diese junge Schildkröte wurde von der Sturmflut an Land gespült, und bei der äußeren Untersuchung wurde eine gefährliche Langleine entdeckt, die aus ihrem Maul ragte“, erklärte der Umweltschützer.
Meeresschildkröten, ikonische Lebewesen unserer Meere, sind zunehmend durch das versehentliche Verschlucken von Angelhaken und Plastik bedroht. Colnaghi betonte, dass dringend Maßnahmen ergriffen werden müssen, um diese Art vor dem Aussterben zu bewahren.
Meeresschildkröten, ikonische Lebewesen unserer Meere, sind zunehmend durch das versehentliche Verschlucken von Angelhaken und Plastik bedroht. Colnaghi betonte die Dringlichkeit, Maßnahmen zu ergreifen, um diese Art vor dem Aussterben zu bewahren.
„Über 33.000 Plastikflaschen“, so Colnaghi weiter, „landen jede Minute im Meer. Plastik ist nicht nur eine Bedrohung für die Schildkröten, sondern für das gesamte marine Ökosystem. Wir müssen unbedingt Maßnahmen ergreifen, damit auch künftige Generationen diese Tiere bewundern können, ohne um sie trauern zu müssen“.
Colnaghi zitiert eine Studie der Universität von Queensland, aus der hervorgeht, dass mindestens 52 Prozent der Meeresschildkröten Abfall verschluckt haben. Plastik stellt eine tödliche Bedrohung dar, da Schildkröten Plastiktüten nicht von den Quallen unterscheiden können, von denen sie sich hauptsächlich ernähren, und wenn sie sie einmal verschluckt haben, gibt es keinen Weg zurück. Eine einzige Tüte kann zum Tod einer Schildkröte führen. Aus diesem Grund wurde Caretta caretta jetzt in die Rote Liste der gefährdeten Arten der IUCN aufgenommen, was die Dringlichkeit konkreter Maßnahmen zum Schutz dieser faszinierenden Meeresbewohner und zur Erhaltung des empfindlichen Gleichgewichts unseres marinen Ökosystems unterstreicht.
Daniela Franzò